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venerdì 20 dicembre 2013

E' ARRIVATA LA PRIMAVERA

L'Ascoli Calcio 1898 è fallito. La mia squadra del cuore, unica da sempre, per la quale ho fatto l'impossibile per essere sempre al suo fianco, per la quale ho dovuto sopportare stupidi ed inutili domande sul perché tifassi questa squadretta e non mi dedicassi ad un amore meno tempestoso nei confronti di club più blasonati, per la quale non ho mai abbassato lo sguardo davanti a chicchessia nel dichiarare la mia fede, della quale conosco vita, morte e miracoli calcistici, che mi ha fatto rendere immensi piccoli giocatori per il solo fatto che in quel momento indossavano la casacca bianconera, che mi ha fatto godere per una vittoria in un derby o disperare per una rete al 91', per la quale il mio cuore -il sabato e la domenica- ha palpitato e sofferto per 90' + recupero, non c'è più
In realtà era già tanto, troppo tempo che non c'era più, lo attesta la mia lontananza dallo stadio. "Mai più regalerò un euro ai Benigni", mi dissi un anno e mezzo fa. Gli ho concesso ogni chance di redenzione, nonostante da più parti sentissi terribili voci sulla sua gestione. Poi, però, sono arrivato ad un punto in cui gli ho augurato la morte. E' preferibile che la mia squadra perisca, mi son detto, piuttosto di vederla con una simile dirigenza. 
Della quale più non voglio parlare.
Per leggere qualcosa sulle loro malefatte, vi invito a fare un giro in rete e leggere quel che dicono i tifosi ascolani. Quelli veri. Quelli che ora stan tirando fuori soldi dalle loro tasche per permettere ai curatori di portare a termine il più triste campionato della storia. Quelli che oggi piangono e ridono contemporaneamente.
Un fallimento è sempre un fallimento. Oggi, però, ha un sapore diverso. Sa di libertà; meglio, sa di liberazione. Dall'oppressore. Dal nemico che è scappato, è vinto, è battuto. Dietro la collina non c'è più nessuno... Non è esattamente così. Ai piedi dei colli che circondano Ascoli Piceno c'è un fottio di gente che ha ripreso a sognare. A palpitare. A vivere. A credere nell'ennesimo miracolo tutto ascolano. Che i nostri nemici non si illudano più di tanto: noi siamo già risorti, senza attendere i fatidici tre giorni. 
Perché... vedete... per l'ascolano il calcio è tutto... E' cibo. E' aria. E' vita. E' godimento. E' tristezza. E' fratellanza. Ma è, soprattutto, speranza. Speranza di vincere domenica contro chiunque si giochi. Che sia la Juve, che sia il Marsala, che sia la Nocerina, noi vogliamo vincere sempre. Vogliamo veder volare in alto il Magico Picchio. Perché... Come spiegarlo?
Il Picchio è il Picchio.
Il Picchio è magico.
Perché se uno in Ascoli dice FORZA PICCHIO, l'altro gli risponde SEMPRE
Perché, come recitava una bandiera a due aste, POTETE TOGLIERMI TUTTO, MA NON L'ASCOLI CALCIO.
Perchè l'Ascoli è una fede: non si discute, si ama!
In Ascoli la PRIMAVERA è già arrivata!!!!

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