Dopo un lungo e pesante silenzio, in totale contrapposizione contro questa pseudo società che, in meno di tre mesi, è stata bravissima nell'infangare il glorioso blasone dell'Ascoli Calcio come peggio non si poteva, riprendo a scrivere su questo blog. Dalla chiusura del sito alla mancanza di pulmann per le trasferte, dalla scelta di personaggi discutibili nella stanza dei bottoni alle fughe di giocatori importanti, dalla Parma-dipendenza ai punti di penalizzazione per gli ennesimi pagamenti non effettuati, dal silenzio assoluto alla decisione di non fare abbonamenti. Insomma, ce ne sarebbe da parlarne ore ed ore. Ma lo farò in un altro articolo. Prendendo spunto dal sito del Tifometro Bianconero, farò la cronistoria di un'estate tragica per l'Ascoli ed i suoi tifosi. Un'estate che ha sancito la rottura definitiva tra i veri tifosi del Picchio e la proprietà del sodalizio ascolano. Una frattura insanabile, al punto che buona parte dei tifosi (me compreso) auspicano un fallimento dell'Ascoli Calcio per riprendersi la PASSIONE. Perchè l'Ascoli, signori, non è come tutte le altre squadre: l'Ascoli ce l'hai VERAMENTE dentro, soffri davvero per questi colori, stai male. Come diceva Costantino Rozzi, "L'ASCOLI E' COME UNA MALATTIA: QUANDO TI SI ATTACCA, NON TI LASCIA PIU'". E' probabile che i giornalisti nazionali gli abbiano riso dietro, ma gli ascolani hanno convenuto con lui e ne hanno fatto un grido di battaglia.
Oggi, con quel grido di battaglia nei nostri cuori, combatteremo la nostra crociata contro i mori usurpatori.
E, vedrete, la vinceremo. Tempo pochi mesi!!!
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